a cura di Elisa Tosoni

Durata
22 settembre - 11 novembre 2011

Altre mostre

Alberto Peola ha il piacere di presentare la prima personale in una galleria privata dell’artista Eva Frapiccini.
Per l’intera durata di Museo Caneira | la fisica del possibile, la galleria si trasforma in un museo dedicato alla figura di Aleksander Prus Caneira, scienziato nato a Barcellona nel 1928 e scomparso in circostanze misteriose a Torino nel 1991.

L’ingresso della galleria diventa la reception di un museo, con a disposizione testi informativi - cartacei e in supporto digitale - sulla fondazione fortemente voluta dalla famiglia Caneira. Le sale ospitano una collezione di singolari ciondoli porta-ritratto contenenti fotografie o disegni di ciò che il fisico definiva porte dell’inconscio, oltre a una serie di lettere, diari, annotazioni e riviste scientifiche, volti a presentare la sua ricerca sui tunnel spazio-temporali, l’invisibile e la relazione con l’inconscio junghiano. Gli oggetti e i reperti presenti in mostra rappresentano i pochi materiali sopravvissuti a un incendio doloso scoppiato nello studio dello scienziato nel 1992. Ricerca e vita dello studioso si intrecciano in un breve documentario attraverso immagini d’archivio, scene di vita familiare e testimonianze di collaboratori e allievi.

Fisico teorico specializzato in quantistica e cosmica, antropologo e saggista, fondatore ed editore della rivista scientifica "Source", figura tanto geniale quanto tormentata, Aleksander Prus Caneira studiò tra Zurigo e Princeton e contribuì alle ricerche dei suoi illustri insegnanti Wolfgang Pauli, Eugene Wigner e John Archibald Wheeler. Fu amico e collaboratore del fisico Hugh Everett III, della psicologa junghiana Marie-Louise Von Franz e intrattenne una fitta corrispondenza epistolare con lo scrittore Jorge Luis Borges. Insegnò presso le università di Princeton, Zurigo e infine a Torino, dove tra il ‘65 e il ‘76 fu anche attivo come ricercatore nelle squadre del Centro di Fisica Cosmica e del CNR. Le sue teorie sulle porte dell’inconscio e sui portali sospesi, malviste dalle alte cattedre internazionali, lo portarono a discostarsi gradualmente dagli ambienti accademici, fino al definitivo ritiro dall’insegnamento nel ‘76. Sin dalla morte del padre nel ’53, Caneira aveva ampliato il raggio dei propri studi sull’invisibile, cercando non solo di rispondere ai quesiti tipici della fisica quantistica e cosmica, ma anche di trovare un nesso tra spazio-tempo e sogni, archetipi, e il passaggio tra la vita e la morte, attraverso l’antropologia e le ricerche sul campo. Applicando con originalità a tali fenomeni il concetto di sincronicità di Jung - Pauli, la teoria dei mondi paralleli di Everett III e la geometro-dinamica di Wheeler, nel 1987, sotto lo pseudonimo Alek Arencia, giunse alla pubblicazione del saggio di successo Una vita nell'aldilà.

Frapiccini opera una forte critica non solo nei confronti delle logiche di storicizzazione, inserendovi un personaggio “dimenticato”, ma mira anche – come già in Stanza, 2010 – a mettere in discussione l’attendibilità delle fonti, il nostro modo di relazionarci con la Storia della nostra cultura, e cosa possa essere effettivamente considerato auctoritas.

Durante Artissima 18 (dal 4 al 6 Novembre), Museo Caneira | la fisica del possibile occuperà temporaneamente uno spazio pubblico in Via della Rocca, Torino, con il laboratorio mobile Dream’s Time Capsule, una stazione di registrazione e deposito di sogni, che viaggerà per il mondo tra novembre 2011 e dicembre 2012, per collezionare un database audio di sogni, da aprire e ascoltare dopo dieci anni.